I luoghi dei nostri concerti

Palazzo Moro (Istituto Musicale)
Palazzo Foscolo (Pinacoteca Comunale)
Ca' Diedo (Municipio)
Collegio Brandolini Rota

I LUOGHI DEI NOSTRI CONCERTI

PALAZZO MORO (Istituto Musicale)
Elegante edificio seicentesco con tripartizione planimetrica (salone passante centrale e scala laterale a due rampe) ed elementi architettonici della tradizione veneziana (trifora su entrambe le facciate con teste in chiave di volta). Pur rimaneggiato internamente nel 1800 e ristrutturato alla fine del secolo scorso mantiene i caratteri distintivi dell’impianto edilizio originario. Nell’attuale parcheggio retrostante vi erano il giardino con le barchesse laterali, di cui rimane un ricordo nella disposizione degli attuali edifici.

PALAZZO FOSCOLO (Pinacoteca comunale)
Costruito agli inizi del 1600 accorpando edifici preesistenti (testimoniati in un disegno del 1585 presso la parrocchia del Duomo). Dai Contarini passò ai Condulmer e poi ai Foscolo sino al 1942. Ha caratteristiche proprie della villa veneta del Seicento: impianto planimetrico tripartito, quadrifora sulle facciate, salone passante al piano terra ed ai piani superiori. La scala conserva stucchi di Alessandro Vittoria. Originariamente il palazzo aveva un giardino con statue e due barchesse laterali: di quella lungo via Martiri della Libertà rimane solo un frammento edilizio. La monumentale fontana del Nettuno, posta nella peschiera, fu venduta nel 1838 alla città di Conegliano Veneto (“fontana dei cavalli”). Nel 1841 il palazzo figura censito come “Casa di villeggiatura”, ricordando la sua origine di villa veneziana di campagna. Nella prima guerra mondiale, a causa del frazionamento interno per ricavare stanze in affitto, subì gravi danni con la scomparsa dei dipinti e delle cornici riportanti ritratti di personaggi del Cinquecento; pure scomparse le statue del giardino. Nel 1974 un incendio distrusse parte del tetto e degli interni; fu restaurato nel 1983.
(cfr. A. MOSCHETTI, Danni ai monumenti ed alle opere d’arte nelle Venezie nella guerra 1915-18, Venezia, 1932; Archivio L. Mingotto; Fondazione Oderzo Cultura).

CA’ DIEDO (Municipio)
Opera dell’architetto Giorgio Massari, autore di Palazzo Grassi a Venezia, fu realizzato nel 1752 con tradizionale impianto tripartito (salone passante e stanze laterali, scala sdoppiata al piano terra).
Il portico su strada ha colonne e pilastri bugnati che ricordano Palazzo Beltramini (ora Municipio) di Asolo, progettato dal Massari nel 1750. Conserva parte di un soffitto con travi dipinte al primo piano e parte dei decori affrescati nella sala consigliare. Nei disegni del Catasto Napoleonico del 1811 è documentato il giardino “all’italiana”, già posto nella parte retrostante l’edificio.

COLLEGIO BRANDOLINI ROTA
Nella località emersero, nel 1971 e negli anni successivi, insediamenti romani: la sistemazione edilizia davanti al Collegio e la costruzione del parcheggio portò alla luce strutture murarie e drenaggi realizzati con anfore; negli scavi del 2000 fu trovata una necropoli e recuperata parte di un monumento funerario romano, ora nel giardino di Palazzo Foscolo. Nel XVII secolo la zona è nota come Fornàse, ricordando probabilmente la presenza di fornaci, documentate in ogni caso da ritrovamenti di ceramiche e reperti del XVI-XVII secolo; nel 1800 l’area si chiama anche Visnà di sotto, dal latino medioevale “vicinatus”, cioè borgo posto all’esterno ma vicino al centro cittadino. Il collegio fu costruito nel 1889 e intitolato poi al vescovo Sigismondo Brandolini Rota che resse la diocesi di Cèneda (Vittorio Veneto) sino al 1908.
(cfr. L. MINGOTTO, Archeologia nel territorio. Schede di segnalazione, S. Lucia di Piave (Tv), 1992; M. TIRELLI, Strutture e infrastrutture funerarie di Oderzo romana: osservazioni preliminari su recenti rinvenimenti, «Quaderni di Archeologia del Veneto», XVII, 2001, pp. 43-45; L. MINGOTTO, Elenco dei ritrovamenti archeologici nel territorio opitergino dal 1970 al 1980, inedito).

Luciano Mingotto